mercoledì, 22 gennaio 2025

Ambassador's way : Diego Accettulli

Diego Accettulli, maestro pastaio, vive e lavora in Francia da anni, dove gestisce un'azienda di macchinari e ha aperto una scuola di formazione dedicata alla pasta.
Diego Accettulli, maestro pastaio, vive e lavora in Francia da anni, dove gestisce un'azienda di macchinari e ha aperto una scuola di formazione dedicata alla pasta.
Diego Accettulli, come è iniziato il suo percorso nel mondo della pasta?

Sono nato a Genova nel 1974, ma da piccolo ho vissuto alle Canarie, per poi trasferirmi in Veneto, a Padova. Il mio legame con la pasta è iniziato nel 1995, quando mi sono trasferito in Francia per lavorare con un gruppo che costruiva macchine per pastifici. Lì ho trascorso tre anni in un'azienda lionese, poi sono passato a una realtà più artigianale, che si occupava sempre di macchine per pasta, ma dedicate a gastronomie, ristoranti e piccoli pastifici.

Cosa l'ha spinta a trasferirsi in Francia?

Inizialmente sono arrivato in Francia tramite contatti italiani nel settore. Dopo il servizio militare, ho accettato un periodo di prova di sei mesi. La Francia mi è piaciuta da subito, così come il lavoro. Dopo tre anni, ho deciso di stabilirmi definitivamente lì e contribuire alla creazione di una filiale francese dell'azienda.

Com'era la percezione della pasta in Francia trent'anni fa?

Era una situazione molto particolare. Nel sud della Francia, dove l’influenza italiana era più forte, si percepiva una certa tradizione. Nel centro-nord, invece, la pasta era poco conosciuta e spesso veniva chiamata diversamente. Persino trovare semola era difficile in alcune regioni. Questo mi ha fatto capire che serviva un cambio di approccio: ho creato un centro di formazione per far conoscere cos’è davvero la pasta, i concetti che ne sono alla base, e i diversi tipi di pasta regionale italiana.
Diego Accettulli, come è iniziato il suo percorso nel mondo della pasta?

Sono nato a Genova nel 1974, ma da piccolo ho vissuto alle Canarie, per poi trasferirmi in Veneto, a Padova. Il mio legame con la pasta è iniziato nel 1995, quando mi sono trasferito in Francia per lavorare con un gruppo che costruiva macchine per pastifici. Lì ho trascorso tre anni in un'azienda lionese, poi sono passato a una realtà più artigianale, che si occupava sempre di macchine per pasta, ma dedicate a gastronomie, ristoranti e piccoli pastifici.

Cosa l'ha spinta a trasferirsi in Francia?

Inizialmente sono arrivato in Francia tramite contatti italiani nel settore. Dopo il servizio militare, ho accettato un periodo di prova di sei mesi. La Francia mi è piaciuta da subito, così come il lavoro. Dopo tre anni, ho deciso di stabilirmi definitivamente lì e contribuire alla creazione di una filiale francese dell'azienda.

Com'era la percezione della pasta in Francia trent'anni fa?

Era una situazione molto particolare. Nel sud della Francia, dove l’influenza italiana era più forte, si percepiva una certa tradizione. Nel centro-nord, invece, la pasta era poco conosciuta e spesso veniva chiamata diversamente. Persino trovare semola era difficile in alcune regioni. Questo mi ha fatto capire che serviva un cambio di approccio: ho creato un centro di formazione per far conoscere cos’è davvero la pasta, i concetti che ne sono alla base, e i diversi tipi di pasta regionale italiana.
Qual è stata la risposta dei francesi?

I francesi sono molto curiosi e viaggiano tanto. Grazie alla scuola, hanno apprezzato il mondo della pasta, capendo che non basta una macchina per creare un prodotto di qualità, servono le semole giuste. Oggi, i francesi conoscono meglio le regioni italiane e chiedono di mangiare pasta di alto livello.

Da quanto tempo lavora tra Italia e Francia e di cosa si occupa attualmente?

Sono in Francia da 27 anni. Attualmente, mi occupo di formazione, dedicando una settimana al mese a questo aspetto. Ad esempio, oggi ho insegnato a un cuoco dell’Europarlamento come fare la pasta fresca. Con Molino Casillo, posso offrire una gamma di semole molto estesa rispetto ad altri fornitori, rispondendo a tutte le richieste del mercato.

Perché ha scelto di collaborare con Molino Casillo?

Perché la qualità e la profondità di gamma delle loro semole è eccezionale. Ogni mulino di solito produce una sola tipologia di semola, ma Molino Casillo ha una varietà che si adatta a qualsiasi esigenza. Ad esempio, alcune semole hanno un bel colore ma una granulometria poco adatta a certe macchine; altre, invece, sono perfette per la pasta laminata ma non per quella estrusa. Con Molino Casillo, riesco a scegliere la semola giusta per ogni richiesta, che sia in Francia, Belgio, Lussemburgo o altrove.
Qual è stata la risposta dei francesi?

I francesi sono molto curiosi e viaggiano tanto. Grazie alla scuola, hanno apprezzato il mondo della pasta, capendo che non basta una macchina per creare un prodotto di qualità, servono le semole giuste. Oggi, i francesi conoscono meglio le regioni italiane e chiedono di mangiare pasta di alto livello.

Da quanto tempo lavora tra Italia e Francia e di cosa si occupa attualmente?

Sono in Francia da 27 anni. Attualmente, mi occupo di formazione, dedicando una settimana al mese a questo aspetto. Ad esempio, oggi ho insegnato a un cuoco dell’Europarlamento come fare la pasta fresca. Con Molino Casillo, posso offrire una gamma di semole molto estesa rispetto ad altri fornitori, rispondendo a tutte le richieste del mercato.

Perché ha scelto di collaborare con Molino Casillo?

Perché la qualità e la profondità di gamma delle loro semole è eccezionale. Ogni mulino di solito produce una sola tipologia di semola, ma Molino Casillo ha una varietà che si adatta a qualsiasi esigenza. Ad esempio, alcune semole hanno un bel colore ma una granulometria poco adatta a certe macchine; altre, invece, sono perfette per la pasta laminata ma non per quella estrusa. Con Molino Casillo, riesco a scegliere la semola giusta per ogni richiesta, che sia in Francia, Belgio, Lussemburgo o altrove.
Quali sono le semole che utilizza maggiormente?

La linea Superior è una delle mie preferite: versatile, ha un colore eccellente, una granulometria perfetta, ideale per la precottura. Questa semola è anche termotrattata, e ciò aumenta la shelf life di prodotto. La utilizzo per standardizzare la qualità della pasta fresca, e spesso la miscelo con altre farine per creare texture e gusti diversi. Anche il packaging da 5 kg è molto comodo per le piccole aziende.

In Francia è particolarmente apprezzata la pasta fresca e all'uovo, è vero?

Sì, ma non solo. In generale i clienti francesi, belgi e lussemburghesi sono molto attenti alla qualità della pasta. Vogliono che tenga bene la cottura, abbia un bel colore giallo e, spesso, che sia all’uovo. La pasta fresca, soprattutto le tagliatelle, è molto apprezzata nei ristoranti. Tuttavia, rispetto all’Italia, i pastifici artigianali sono ancora pochi, e qui vedo un grande potenziale di crescita.
Quali sono le semole che utilizza maggiormente?

La linea Superior è una delle mie preferite: versatile, ha un colore eccellente, una granulometria perfetta, ideale per la precottura. Questa semola è anche termotrattata, e ciò aumenta la shelf life di prodotto. La utilizzo per standardizzare la qualità della pasta fresca, e spesso la miscelo con altre farine per creare texture e gusti diversi. Anche il packaging da 5 kg è molto comodo per le piccole aziende.

In Francia è particolarmente apprezzata la pasta fresca e all'uovo, è vero?

Sì, ma non solo. In generale i clienti francesi, belgi e lussemburghesi sono molto attenti alla qualità della pasta. Vogliono che tenga bene la cottura, abbia un bel colore giallo e, spesso, che sia all’uovo. La pasta fresca, soprattutto le tagliatelle, è molto apprezzata nei ristoranti. Tuttavia, rispetto all’Italia, i pastifici artigianali sono ancora pochi, e qui vedo un grande potenziale di crescita.
Quali prospettive vede per il futuro della pasta fresca in Francia?

Credo che la pasta fresca abbia un enorme campo di sviluppo. I ristoratori stanno capendo che non si tratta solo di acquistare una macchina, ma di imparare un’arte. Con il supporto di Molino Casillo, posso contribuire a migliorare la qualità dei prodotti e soddisfare le aspettative di un mercato sempre più esigente.

In conclusione, cosa la appassiona di più del suo lavoro?

La possibilità di innovare e condividere la cultura della pasta. Ogni giorno è una sfida diversa, e vedere i clienti apprezzare un prodotto fatto bene è la soddisfazione più grande. La pasta non è solo un alimento: è tradizione, tecnica e creatività.
Quali prospettive vede per il futuro della pasta fresca in Francia?

Credo che la pasta fresca abbia un enorme campo di sviluppo. I ristoratori stanno capendo che non si tratta solo di acquistare una macchina, ma di imparare un’arte. Con il supporto di Molino Casillo, posso contribuire a migliorare la qualità dei prodotti e soddisfare le aspettative di un mercato sempre più esigente.

In conclusione, cosa la appassiona di più del suo lavoro?

La possibilità di innovare e condividere la cultura della pasta. Ogni giorno è una sfida diversa, e vedere i clienti apprezzare un prodotto fatto bene è la soddisfazione più grande. La pasta non è solo un alimento: è tradizione, tecnica e creatività.

potrebbero interessarti anche: